I pontili in mare aperto sono un’altra di quelle proposte di strutture galleggianti per la quale Candock è indicato, per diversi motivi: la flessibilità del prodotto, la resistenza dei punti di giuntura tra i moduli, la qualità degli elementi di ormeggio.
Quando si realizza un pontile galleggiante che deve vivere in mare aperto, ci sono alcuni fattori preliminari da tenere in considerazione. A differenza infatti di quel che avviene in un porto chiuso o in una darsena, la struttura sarà esposta all’incontro con numerosi fenomeni potenzialmente avversi.
È quindi fondamentale che il pontile sia studiato e realizzato per resistere a mareggiate, moti ondosi o correnti molto forti. Per fare questo si deve trovare il giusto equilibrio tra il pontile stesso e l’ormeggio che lo tiene ancorato nel punto prestabilito.
Come si sceglie un ormeggio per un pontile galleggiante in mare aperto?
Chiaramente la giusta scelta dell’ormeggio deve tenere conto di diversi fattori. L’analisi dell’ambiente dove installare il pontile infatti deve considerare gli aspetti dei fenomeni naturali: il tipo di vento avverso, il fetch dello stesso, l’altezza media e massima dell’onda, l’altezza e il tipo di fondale, la variazione di marea e le correnti a cui è esposto.
Lo studio preliminare deve quindi prevedere le forze in gioco a cui il pontile sarà soggetto.
I vantaggi delle strutture Candock
Un pontile galleggiante Candock ha una flessibilità tale che gli permette di muoversi in maniera sinusoidale sulle onde. Che significa? Significa che le nostre strutture possono resistere, con il giusto ormeggio e la corretta installazione, fino a tre metri di onda, grazie alla capacità di seguire il movimento della stessa.
La modularità di Candock, anche in questo caso, risulta un vantaggio: infatti, tra le intersezioni tra i cubi assemblati, con il loro taglio 48×48 cm, si crea un micromovimento millimetrico. Sulle lunghe dimensioni, questa capacità di assorbimento dei movimenti e degli urti diventa una elevata tolleranza al moto ondoso.
Con Candock si annulla così il rischio che il pontile si spezzi sotto il carico del proprio peso. Seguendo l’onda, la struttura non si danneggia ma anzi trae vantaggio dalla leggerezza del pontile. In questo modo leggerezza significa resistenza.
L’importanza dell’ancoraggio
Un fattore fondamentale per i pontili galleggianti in mare aperto è, ovviamente, l’ancoraggio. Avendo un ambiente soggetto a caratteristiche atmosferiche variabili lontano dalla terra ferma, la stabilità e la sicurezza devono essere garantite dal corretto ancoraggio. La leggerezza del pontile di Candock permette di avere a disposizione diversi tipi di ancoraggio diversi tra cui scegliere, a seconda della situazione. Il più utilizzato è sicuramente quello delle catenarie incrociate coadiuvate da ammortizzatori sui quali viene scaricata tutta la variazione di forza al momento della mareggiata/fenomeno avverso. A seconda del punto e delle forze in gioco questi ammortizzatori vengono previsti della lunghezza e della resilienza adatta. Come per tutti gli ormeggi, la lunghezza della linea di ormeggio gioca poi un ruolo importante; più lunga è la linea, più la forza del mare viene ammortizzata prima di scaricarsi addosso ai punti di giuntura.
Data la leggerezza dei nostri prodotti, le linee di catenaria possono essere sostituite anche da cime ultraperformanti che garantiscono comunque tenute molto elevate.
C’è un’altra questione vantaggiosa, quando si sceglie di fare un lavoro del genere affidandosi a Candock: il fatto che il prodotto sia certificato ecologicamente agevola anche di molto le questioni burocratiche. La natura eco compatibile dei nostri cubi è sempre una spinta verso le approvazioni dei progetti da parte delle autorità competenti.